Con il termine Mangrovie si individuano svariate specie arboree o arbustive che crescono lungo le coste delle regioni tropicali e subtropicali o gli estuari di fiumi, su fondali bassi e fangosi, in acque fortemente salmastre: la mangrovia bianca (Avicennia marina), la mangrovia nera (Bruguiera gymnorrhiza) e la mangrovia rossa (Rhizophora mucronata).
Sono soggette a inondazioni periodiche, alle maree ed alle piogge e altamente specializzate a sopportare e anzi utilizzare a proprio beneficio l’acqua salata.
Uniche nel riuscire a germogliare in ambienti continuamente battuti dalle onde e dal ritmo delle maree. Le differenze tra esse sono dovute essenzialmente dalla permanenza delle radici nei terreni paludosi e dal loro contatto con l’acqua salata. Il 60-70 % delle coste tropicali è occupato da mangrovie dove le temperature ottimali per la loro presenza non sono inferiori ai 20°C. © stefano pesarelli Tratto da “Mozambico, un nuovo antico paese” ed. Polaris