Bostrychia hagedash One of South Africa’s best known, most common, and most widely occurring bird species, the Hadeda is a large ibis weighing up to 1.5kg. Few South Africans would not be familiar with their distinctive “ha-ha-ha-de-dah” call. Hadedas are mostly sedentary, and some have been known to use the same roosts for many years. […]
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In pericolo gli avvoltoi africani. Interessante approfondimento di Marcello Turconi
APPROFONDIMENTO – “Ti sei proprio comportato come un avvoltoio!”: non è sicuramente una frase che ci auguriamo di sentirci rivolgere. Questo animale è stato infatti associato, nella nostra cultura, a un comportamento vigliacco, tipico di che approfitta dei momenti di debolezza e delle disgrazie altrui. Il perché è presto detto: le specie appartenenti a questa […]
Giraffa: il “necking” tra maschi!
La giraffa (Giraffa camelopardalis) è un mammifero artiodattilo endemico del continente africano. Artiodattilo: con “gli zoccoli pari”, quante volte l’ho detto in safari? Il suo nome, giraffa, deriva dall’arabo zarafah (زرافة) che significa “colei che cammina veloce”.
Ora, senza dilungarmi troppo in tecnicismi inutili, già succede in safari, provo a sintetizzare. Vi ricordate una delle maggiori differenze tra maschio e femmina? No? Guardate le corna (ossiconi), le femmine hanno un ciuffo sulla cima, i maschi sono glabri. Perchè? Perchè i maschi usano il collo come armi nei combattimenti e si spelano le corna!
Questo comportamento è chiamato “Necking” e viene utilizzato per stabilire una posizione dominante, una sorta di gerarchia per un maggiore successo sulle femmine. In questo modo si riproducono e diffondono solo i geni migliori! I colli sono inoltre più lunghi e pesanti nei maschi che nelle femmine.
Questo rituale rimane uno dei comportamenti più affascinanti del mondo animale! © Stefano Pesarelli
Mulanje orchid: Polystachya tessellata, orchidea dal Malawi
Quando Teofrasto, filosofo greco discepolo di Aristotele, scrisse il primo trattato sistematico Storia delle piante (Περὶ Φυτῶν Ιστορίας) ne descrisse alcune con due bulbi rotondi sulla base delle radici. Vista la somiglianza con i testicoli dell’uomo, Teofrasto le chiamò “Orchis”, (in greco “testicoli”) da cui il nome “orchidee”.
Questi “organi”, definiti pseudo-bulbi, vengono utilizzati dalle orchidee, soprattutto in quelle epifite (che cioè vivono su altre piante) per immagazzinare acqua e elementi nutritivi utili per la sopravvivenza in periodi di carenza di umidità.
La Polystachya tessellata è sicuramente l’orchidea più diffusa del genere Polystachya, diffusa in Africa dalle regioni umide della Liberia alle foreste del Sudafrica. Il nome deriva dal greco polys (molto) e stàchys (spiga), per via delle numerose piccole infiorescenze che produce. In Malawi, questa orchidea è confinata nelle boscaglie di Zomba, sugli altopiani di Vipya e nelle foreste tropicali di Mulanje.
Anche se normalmente è ospitata e associata a piante indigene, io ho avuto la fortuna di vederla fiorire su una Jacaranda per tutto il mese di marzo.
I Chewa la chiamano anche Mwanawamphepo (letteralmente medicina) ed è l’unica orchidea i cui petali, in infusione, vengono usati nella medicina tradizionale malawiana per la cura dei dolori di stomaco.
Il Giacinto d’acqua. Bello, terribile e alieno!
Il Giacinto d’acqua
Bello, terribile e alieno! Il Giacinto d’acqua è una pianta acquatica galleggiante originaria del Sud America, ma che a fine ‘800, introdotta dall’uomo come pianta ornamentale, è riuscita a colonizzare molti specchi d’acqua tropicali del continente africano. Il Malawi purtroppo non ne è esente e sia il Lago Malawi che il fiume Shire hanno subito gravi danni.
Le foglie, molto spesse, che si moltiplicano velocemente, non permettono alla luce di ossigenare l’acqua e raggiungere tutti i microorganismi, piante e pesci che ne hanno bisogno, modificando così la naturale catena alimentare.
Il Giacinto d’acqua, (Eichornia crassipes), è stato inserito nell’elenco delle 100 tra le specie aliene più dannose del mondo, insieme a zanzare, ratti e nutrie!