Complete Guide to the Frogs of Southern Africa

Complete Guide to the Frogs of Southern Africa

Complete Guide to the Frogs of Southern Africa

Complete Guide to the Frogs of Southern Africa

Innocue, colorate, melodiose ed ecologicamente vitali le rane sono indicatori chiave dello stato del nostro ambiente. Questo libro è la più autorevole e completa guida sulle rane della regione mai prodotta. Copre tutti gli aspetti del ciclo biologico e del comportamento. Tutte le 160 specie di rane (insieme ai loro stadi di girino) sono descritte insieme allo stato di conservazione, i versi, gli habitat e le abitudini con immagini a colori per ogni specie, chiavi dettagliate e pannelli chiari che mostrano i caratteri distintivi. Per tutti gli amanti della natura “Frogs of Southern Africa” è il metodo più sicuro per identificare queste creature misteriose.

STRUIK NATURE

La pelle di coccodrillo è molto più sensibile dei polpastrelli delle tue dita!

La pelle di coccodrillo è molto più sensibile dei polpastrelli delle tue dita!

La pelle di coccodrillo è molto più sensibile dei polpastrelli delle tue dita!

La pelle di coccodrillo è notoriamente spessa e resistente. Le scaglie che ricoprono la zona dorsale di questi rettili sono capaci di assorbire parte della forza d’urto di un impatto, e di funzionare come meccanismo termoregolatore capace di assorbire la luce solare per accumulare calore.
La pelle di coccodrillo, inoltre, sembra essere dotata di una straordinaria sensibilità: come dimostra una ricerca recentemente pubblicata su Journal of Experimental Biology, i coccodrilli sono muniti di gruppi di sensori tattili sensibili alle vibrazioni e alla pressione più di quanto lo siano i polpastrelli umani.
“Non ci aspettavamo che queste zone fossero così sensibili, perchè questi animali sono così pesantemente corazzati” spiega Duncan Letch, membro del team che ha condotto la ricerca.
La pelle di coccodrillo è dotata di piccoli rigonfiamenti pigmentati, concentrati specialmente nella zona del muso, classificati genericamente in passato come organi di senso che svolgono una funzione non meglio identificata. Alcune ipotesi sulla loro funzione dicevano che si trattava di ghiandole capaci di secernere sostanze oleose per la pulizia dell’animale, o che fossero organi in grado di rilevare campi elettrici o magnetici, o alterazioni nella salinità dell’acqua.
Nel 2002, tuttavia, un esperimento dimostrò che queste chiazze pigmentate servono a rilevare le vibrazioni sulla superficie dell’acqua: un alligatore allevato dai ricercatori della University of Maryland si è dimostrato capace di rilevare la caduta di una singola goccia d’acqua nella sua vasca piena d’ acqua torbida.
“Questa scoperta intrigante ci ha convinto a proseguire nella ricerca” dichiara Ken Catania, a capo del team. “Per una serie di ragioni, incluso il modo in cui le macchie sono distribuite sul corpo, abbiamo pensato che questi organi possano essere più che semplici rivelatori di disturbi nell’acqua”.
Investigando sul legame neurale tra questi sensori e il cervello di coccodrilli e alligatori, Leitch è giunto alla conclusione che questi organi non producono olio, e non sono affatto sensibili ai campi elettrici o alla salinità dell’acqua. “Non ho eseguito test per i campi magnetici, ma non pensiamo che sia una possibilità”.
Le macchie sono in realtà una collezione di nervi che rispondono alla pressione e alle vibrazioni. Alcune sono sintonizzate sul rilevamento di vibrazioni superiori ai 20-35 Hertz, emesse dalle minuscole gocce d’acqua che perturbano la superficie; altre, invece, rispondono a pressioni così minuscole da essere del tutto impercettibili dalla pelle umana.
Questo meccanismo sensoriale non solo consente ai coccodrilli di localizzare con estrema precisione una piccola preda caduta a grande distanza da loro, ma viene utilizzato anche per manipolare oggetti tramite le loro fauci mortali. La presenza di enormi quantità di organi sensoriali tattili in prossimità dei denti suggerisce l’ipotesi che questi rettili possano utilizzare la bocca per identificare un oggetto, e manovrarlo con estrema precisione.
Non a caso, la bocca del coccodrillo può dimostrarsi particolarmente letale, come durante un agguato alla preda, o incredibilmente delicata, ad esempio nella manipolazione delle uova e nel trasferimento in acqua dei cuccioli appena nati.

More information: Leitch, D. B. and Catania, K. C. (2012). Structure, innervation and response properties of integumentary sensory organs in crocodilians. J. Exp. Biol. 215, 4217-4230. jeb.biologists.org/content/215/23/4217.abstract Journal reference: Journal of Experimental Biology

Read more at: http://phys.org/news/2012-11-thick-skins-alligators-crocodiles-surprisingly.html#jCp

“Thelotornis capensis mossambicanus” nella veranda di casa!

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Thelotornis capensis (Smith 1849)

Classe: Reptilia
Ordine: Squamata
Famiglia: Colubridae
Genere: Thelotornis
Specie: Thelotornis capensis

Serpente degli uccelli o serpente ramoscello – Bird Snake, Twig Snake o Vine Snake .

160 cm. I piccoli, appena nati sono di 25 cm.

Il serpente degli uccelli è un colubride diurno arboricolo con un profilo molto sottile e allungato, testa stretta e muso appuntito. Facilmente riconoscibile per il suo comportamento ed il suo colore. Abile arrampicatore generalmente rimane immobile sui rami non molto alti da terra. Gli occhi, con pupille orizzontali a forma di buco della serratura, danno al serpente la visione binoculare e quindi, a differenza di molti altri serpenti, di localizzare una preda anche se ferma. Colore grigio-marrone e macchie scure su tutto il corpo che lo confondono con un ramoscello. Quando è minacciato,  gonfia la gola quasi come il Boomslang per evidenziare le macchie nere tra le scaglie e colpire con uno scatto fulmineo. A volte colpisce solo con il muso senza inoculare il veleno.

Il morso è altamente velenoso e potenzialmente mortale, il veleno emotossico ha un effetto molto lento e anche se i morsi sono rari non esiste antidoto. Proprio per la lentezza dei primi sintomi, anche 2-4 giorni, non bisogna pensare che il veleno non abbia effetto e occorre subito considerare un emergenza medica e provvedere a diverse trasfusioni fino a quando la tossicità presente nel sangue svanisce. Non risultano casi noti di morte da Thelotornis ad eccezione di un noto erpetologo tedesco, Robert Mertens, professore dell’Università di Francoforte che morì avvelenato mentre stava nutrendo in casa il suo Thelotornis capensis.

Dieta a base di lucertole, rane e camaleonti che cattura mimetizzandosi come un ramoscello e con una attacco fulmineo.

Riproduzione ovipara con 4-13 uova di circa 3 cm. (Spawls et al. 2002).

L’iride nel T. capensis e T. kirtlandii è gialla e presumibilmente quindi anche nel T. usambaricus. Le sottospecie di T. capensis, T. c. mossambicanus a volte sono considerate specie distinte.

Nalla foto un Thelotornis capensis che cambia muta o ecdisi. Generalmente i serpenti cambiano la propria muta a intervalli regolari “impigliando” volontariamente la vecchia pelle sull’estremità di un ramoscello o di una roccia. Se la muta avviene in più riprese o il serpente rimane con dei brandelli di vecchia muta addosso che possono creare infezioni, significa che il rettile ha problemi di salute e prende il nome di disecdisi (dal greco disecdysis).

© Stefano Pesarelli (foto scattata a Mulanje (MALAWI) Central Africa)

Testuggine franca (Chelonia mydas)

Chelonia mydas (Linnaeus 1758)

Classe: Reptila
Ordine: Testudines
Famiglia: Chelonidae
Genere: Chelonia
Specie: Chelonia mydas

Circa 315 milioni di anni fa i rettili si svilupparono dagli anfibi assumendo forme e dimensioni diversissime. La Testuggine Franca discende da questi ed è il risultato di milioni di anni di evoluzione.

Chiamata comunemente tartaruga verde per il colore del suo grasso, benché esteriormente sia prevalentemente marrone, raggiunge dimensioni molto grandi fino a 140 cm di lunghezza e si distingue dalle altre testuggini marine perché ha un unico paio di grosse piastre sulla testa, proprio in mezzo agli occhi, un guscio quasi liscio e può migrare per oltre 2000 km.

Non è difficile distinguere il maschio dalla femmina per via degli artigli che utilizza per accoppiarsi, per la coda più lunga e soprattutto perché il maschio non lascia mai il mare. La femmina al contrario ne esce per riporre le uova ed il suo colore è leggermente più scuro.

Ogni nido accoglie fino a 200 uova che non vengono né covate, né fi sicamente protette. Sarà la temperatura del nido a determinare il sesso del nascituro, in genere temperature alte di 31-34°C svilupperanno femmine e temperature più fredde maschi.

La IUCN Red List classifica C. midas come specie in pericolo di estinzione © Francesca Guazzo Tratto da “Mozambico, un nuovo antico paese” ed. Polaris