Giraffa: il “necking” tra maschi!

La giraffa (Giraffa camelopardalis) è un mammifero artiodattilo endemico del continente africano. Artiodattilo: con “gli zoccoli pari”, quante volte l’ho detto in safari? Il suo nome, giraffa, deriva dall’arabo zarafah (زرافة) che significa “colei che cammina veloce”.

Ora, senza dilungarmi troppo in tecnicismi inutili, già succede in safari, provo a sintetizzare. Vi ricordate una delle maggiori differenze tra maschio e femmina? No? Guardate le corna (ossiconi), le femmine hanno un ciuffo sulla cima, i maschi sono glabri. Perchè? Perchè i maschi  usano il collo come armi nei combattimenti e si spelano le corna!

Questo comportamento è chiamato “Necking” e viene utilizzato per stabilire una posizione dominante, una sorta di gerarchia per un maggiore successo sulle femmine. In questo modo si riproducono e diffondono solo i geni migliori! I colli sono inoltre più lunghi e pesanti nei maschi che nelle femmine.

Questo rituale rimane uno dei comportamenti più affascinanti del mondo animale! © Stefano Pesarelli

Il falco giocoliere. Trovare una sua piuma? Impossibile!

Il falco giocoliere. Trovare una sua penna? Impossibile safari africa guida field guide malawi zambia tanzania mozambico

BATELEUR (Terathopius ecaudatus) – PHUNGU (Chichewa) – Falco Giocoliere

Il falco giocoliere. Trovare una sua piuma? Impossibile!

Il Falco Giocoliere, è conosciuto localmente come Phungu, in Malawi, mentre il suo nome scientifico Terathopius deriva dal greco “teras, teratos” meraviglia, sorpresa improvvisa e ecaudatus in latino letteralmente senza coda. “Bateleur” inoltre in francese significa “funambolo”. Se uniamo tutte queste descrizioni e lo osserviamo in volo è facile notare la sua “fatica” nel volteggiare. Pare essere sempre in  equilibrio precario. D’altronde provate voi a volare senza coda!

E’ un rapace di medie dimensioni, ampiamente distribuito in Malawi e in Africa in generale. Proprio per la sua caratteristica di “funambolo”, si è ritagliato nel corso dell’evoluzione, un habitat particolare nella catena alimentare. Il volo a basse quote, radente sulle cime delle foreste, legato alla leggendaria vista, gli permette di essere il primo a scoprire le carcasse, soprattutto delle piccole antilopi poste sugli alberi, catturate dai leopardi. Se siete in safari, a caccia di felini, prestate prima attenzione al volo del Falco Giocoliere e poi solo successivamente agli avvoltoi.

La dieta è a base di piccoli mammiferi, rettili, insetti, ma anche altri uccelli. Trascorre l’80% del tempo in volo e può coprire un raggio di 320 km in un solo giorno! Maschio o femmina? Basta guardare la banda nera sulle ali posteriori durante il volo. Nella femmina è sottile, nel maschio molto più ampia. Con la testa nera e un becco rosso fuoco, vi emozionerà osservarlo con il binocolo! Un altro degli aspetti interessanti è il lento passaggio verso l’età adulta, ci vogliono circa 7-8 anni per un piumaggio completo. Vive come molti rapaci fino a 25 anni, a volte 30.

La stagione riproduttiva varia a seconda della regione. In Africa meridionale, è da dicembre ad agosto. Le coppie difendono i loro territori da altri Falchi giocolieri e costruiscono un nido su un albero spesso vicino ad un fiume. Depongono un solo uovo, al contrario di altri rapaci, che viene incubato dalla femmina per 52 a 59 giorni, mentre il maschio protegge il nido e rifornisce di cibo la famiglia.

C’è un vecchio detto in Malawi: “Phungu Sataya nthenga”. Che significa “Il falco perde raramente una penna”. Questo perché le persone che camminano nelle foreste e in altri luoghi in cui il Falco Giocoliere si trova, difficilmente sono stati in grado di raccogliere una sua penna. Trovarla porta davvero fortuna. Un altro aspetto curioso di questa espressione in Malawi, ma anche in ZImbabwe, Zambia o Tanzania dove l’uccello è chiamato “Chapungu”, è per riferirsi ad una persona avara. Qualcuno che tiene tutto per se e non ama condividere nulla viene chiamato  “Phungu”!

Safari test: quali specie di uccelli riesci a riconoscere?

Safari test: quali specie di uccelli riesci a riconoscere? 

Il test non é sicuramente dei piú facili, ma sono certo che si possano facilmente riconoscere “almeno” tre specie di uccelli. Per chi ha un orecchio raffinato e una buona conoscenza puó spingersi a identificarne anche cinque! O meglio: cinque sono quelli che io sono riuscito a sentire!

Un piccolo aiuto: siamo in safari al South Luangwa National Park, in Zambia, a fine febbraio.

Dimenticavo, in palio la gloria e un cappellino AfricaWildTruck per chi li riconosce tutti e cinque!
P.S. quello in primo piano é un elefante e non vale barare!

 

Ratstail and Catstail

Sporobolus pyramidalis e africanus

Sporobolus pyramidalis e africanus

Ratstail Dropseed and Catstail Dropseed

Ordine: Cyperales
Famiglia: Poaceae
Genere: Sporobolus
Specie: Sporobolus pyramidalis e africanus

In safari siamo sempre attratti da scenari travolgenti, da tramonti magnifici o dai predatori in caccia e non si ha mai un particolare interesse a comprendere l’ambiente circostante. Eppure, proprio di fianco a noi, a pochi metri dal nostro fuoristrada, esiste un mondo che troppo spesso passa inosservato. 

Ci accontentiamo della foto al leone, di osservare qualche elefante con i piccoli, ma non diventiamo mai troppo curiosi di tutto il resto che è altrettanto sorprendente.

Le Poaceae, una famiglia di piante erbacee, ad esempio, hanno un’enorme importanza nell’economia della biosfera e sono alla base dell’alimentazione degli ungulati che si sono evoluti contestualmente.

Nei lunghi intervalli di un safari, durante la ricerca dell’ennesima zebra o giraffa, o semplicemente tra una sosta e l’altra, fatevi svelare le mille curiosità che sono accanto a voi.

Le sporobolus forse non saranno così attraenti, ma popolano molte lande e pianure incolte in buona parte dell’Africa orientale e meridionale e si spingono con notevole escursione altimetrica.

Devono il loro nome scientifico dal greco “σπόρος” (spora o seme) e “βόλος” (buttare) per le loro capacità di disperdere i semi nell’ambiente.

La Sporobolus pyramidalis, ( Catstail Dropssed )- nel South Luangwa National Park, in Zambia, è cercata soprattutto dal Bufalo e dal Cobo dall’ellisse che ne integrano la dieta.

La Sporobolus africanus ( Ratstail Dropseed )è addirittura curativa nelle ferite da morso di serpenti.

Insieme per sempre, o quasi! La monogamia negli uccelli.

Bucorvus leadbeateri

Bucorvus leadbeateri

Insieme per sempre, o quasi!      La monogamia negli uccelli

A sentire pronunciare la parola Monogamia (dal greco mònos, unico e gàmos, nozze), qualcuno potrebbe rabbrividire, altri sorridere, ma c’è chi, come nel 91% degli uccelli, ne ha fatto una ragione di vita e soprattutto di sopravvivenza.

Monogami per tutta la vita o monogami per il periodo di una singola covata, fatto sta che ad oggi, per gli uccelli, pare essere pressoché l’unica via per emergere dalle insidie della natura.

Tendenzialmente una volta identificato il miglior partner per l’accoppiamento, la relazione dura per la vita. Il legame così duraturo, con i due partner che si conoscono perfettamente e si uniscono di frequente ha numerosi vantaggi  nell’allevamento della prole, nella caccia e nella costruzione del nido.

Nella quasi totalità dei Bucerotidi, uccelli dall’aspetto variopinto e con un grosso becco curvo, (“bucerotide” si riferisce alla forma del becco, molto simile al corno di un bue, buceros in greco) diffusi in Africa con 29 specie differenti, il maschio, durante il periodo di cova, “mura” letteralmente la femmina all’interno di una cavità di un tronco con del fango e lascia il partner per settimane in una sorta di clausura fino a quando i piccoli non sono in grado di volare. Ogni giorno alimenta la compagna attraverso una piccola apertura e insieme romperanno la prigione solo quando i piccoli spiccheranno i primi voli.

La fedelta’ e’ un fattore molto importante e perdere il compagno non e’ solo “triste”, ma anche dispendioso in termini riproduttivi. Lo stretto legame della coppia ha anche un altro importante significato, legato all’egemonia territoriale. Non e’ raro, infatti, che nel periodo della nidificazione si accendano lotte per il possesso dei siti migliori. E stato dimostrato cosi’ che…[leggi l’intero articolo su 34Parallelo]